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CHIRURGIA VITREORETINICA


MACULOPATIA MIOPICA TRATTIVA

Nella chirurgia vitreoretinica, la miopia elevata è una condizione caratterizzata da un elevato difetto refrattivo miopico. La miopia è un disturbo della vista in cui l'occhio ha una lunghezza assiale eccessiva o una curvatura eccessiva della cornea, che fa sì che i raggi di luce si focalizzino in un punto anteriore alla retina anziché direttamente su di essa, rendendo l'immagine sfocata.

 

La miopia elevata si verifica quando il difetto visivo è particolarmente marcato, con un alto grado di miopia.

 

Nella chirurgia vitreoretinica, il termine "miopia elevata" viene spesso utilizzato per descrivere casi di miopia molto avanzata o estrema, in cui il difetto visivo è significativamente elevato.

 

In questi casi, l'occhio può essere molto allungato in modo anomalo, il che può comportare una serie di complicazioni oculari, tra cui un rischio aumentato di distacco della retina, degenerazione maculare miopica e altre patologie retiniche.

 

La chirurgia vitreoretinica può essere utilizzata per trattare alcune delle complicazioni associate alla miopia elevata, come ad esempio il distacco della retina.

 

Questo tipo di intervento chirurgico coinvolge la sostituzione del gel vitreo all'interno dell'occhio e la riparazione o il sostegno della retina per ripristinare o migliorare la visione.

 

Il trattamento specifico dipenderà dalle caratteristiche e dalle necessità individuali di ciascun paziente, e deve essere valutato da un oculista specializzato in chirurgia vitreoretinica.

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Profilo del fondo oculare di un occhio normale, raccolto con OCT widefield
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Profilo del fondo oculare di un occhio con miopa elevata e distacco della macula, raccolto con OCT widefield. Lunghezza assiale 35 mm
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Retinografia a colori widefield di un fondo oculare di occhio con miopia elevata e lunghezza assiale di 30 mm
miopia elevata
distacco di retina


DISTACCO DI RETINA
 

Il distacco della retina indica la separazione della retina dalla sua posizione normale ossia dalla coroide e dalla sclera.

 

Il distacco di retina può essere causato da diversi fattori, ma il più frequente è il distacco del vitreo dalla retina che crea prima una breccia retinica (foro o rottura) attraverso la quale passa liquido che solleva la retina stessa.

La retina può staccarsi anche in assenza di un distacco di vitreo o a causa di lesioni retiniche esistenti o per trauma.

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Retinografia a colori di un occhio sinistro con normale aspetto della retina e del fondo oculare

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Esame OCT widefield dello stesso occhio ottenuto idealmente tirando una linea orizzontale nel mezzo dell’immagine come mostrato a sinistra. L’esame mostra la retina ben attaccata alla parete

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Esame OCT widefield che mostra in sezione una parte della retina staccata dalla sua parete

Retinografia a colori dell’occhio destro dello stesso paziente, che mostra un distacco di retina inferiore

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Retinografia a colori dello stesso occhio che mostra la retina accollata dopo intervento chirurgico

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Esame OCT widefield dello stesso occhio dopo intervento chirurgico che riporta la retina nella sua posizione originaria

L’ oftalmologo specializzato in chirurgia vitreoretinica interviene per rimettere la retina nella sua posizione corretta e riparare eventuali danni o anomalie che possono aver causato il distacco.

 

Durante l'intervento, il chirurgo può utilizzare micro-strumenti e un sistema di visualizzazione ad alto ingrandimento (il microscopio) per accedere alla retina e lavorare con estrema precisione.

 

La chirurgia vitreoretinica può coinvolgere diverse tecniche usate singolarmente o in combinazione, tra cui:

  1. L’iniezione di una bolla di aria o gas nella camera vitrea

  2. Il criotrattamento ossia la creazione di una saldatura a freddo tra la retina e la parete esterna

  3. Il laser o fotocoagulazione ossia la creazione di una saldatura a caldo tra la retina e la parete esterna

  4. La vitrectomia ossia la rimozione del gel o dei tessuti anormali che causano la trazione e il distacco

  5. Il cerchiaggio e/o il piombaggio, ossia elementi da appoggiare sulla parete esterna dell’occhio per avvicinare la parete alla retina rilasciando la trazione dall’esterno.

 

L'obiettivo della chirurgia vitreoretinica è attaccare o accollare la retina alla sua parete naturale.

Questo si chiama RISULTATO ANATOMICO.

A seconda del danno subito dalla retina durante il distacco o l’intervento o il periodo postoperatorio, si avrà un maggiore o minore RISULTATO FUNZIONALE, ossia la ripresa di vista e campo visivo

membrana epiretinica


MEMBRANA EPIRETINICA
 

È una condizione in cui si forma uno strato sottile di tessuto fibroso o membranoso sulla superficie della retina, nella regione maculare dell'occhio.

 

I migliori esami diagnostici per inquadrare bene l’occhio prima di un intervento di peeling di membrana epiretinica sono

  • L’esame della vista con la refrazione per lontano e vicino

  • L’esame obiettivo dell’occhio con lampada a fessura

  • La retinografia a colori e in autofluorescenza

  • L’OCT

  • L’angioOCT

  • La microperimetria

  • Il test di metamorfopsia

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Immagine a colori della macula normale
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membrana corrugata bianco e nero.png
Immagine Enface a colori e in bianco e nero che mostra le pieghe radiali date dalla membrana premaculare corrugata

Questa membrana può causare problemi visivi, come la distorsione della visione e la diminuzione dell'acutezza visiva.

 

Nella chirurgia vitreoretinica, la membrana epiretinica può essere rimossa tramite vitrectomia e peeling della membrana stessa.

In alcuni casi, può essere necessario anche il peeling della membrana dalla superficie della retina che si chiama membrana limitante interna. I benefici del peeling della membrana limitante interna sono in via di studio.

Spesso alla fine dell’intervento il vitreo viene sostituito con una bolla di aria o gas che si riassorbe spontaneamente nell’arco di 10 giorni circa. Pertanto dopo intervento la vista è disturbata fino a quando è presente la bolla di aria\gas dentro l’occhio. Il Paziente si accorge di vedere qualcosa che si muove dentro l’occhio, o un segno di livello che cambia di giorno in giorno.

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OCT che mostra profilo normale della macula

I risultati della chirurgia possono variare a seconda della gravità della membrana e di altri fattori individuali.

Dopo il peeling l’occhio può migliorare due linee di acuità visiva

La distorsione delle immagini è molto difficile o impossibile da eliminare pertanto è indicato intervenire quando si manifesta prima che si aggravi per avere un miglior recupero dopo intervento.

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OCT che mostra profilo corrugato della macula a cause della presenza di una membrana premaculare contratta

Il miglioramento della vista non è immediato. Inizia dopo un mese e continua anche per due anni

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OCT di un occhio con membrana epiretinica prima dell’intervento (a sinistra) e dopo l’intervento (a destra). Si nota come il profilo maculare dopo intervento sia più liscio e regolare anche se non diventa mai del tutto normale


FORO MACULARE
 

foro maculare

Un foro maculare è una condizione oftalmologica in cui si verifica un foro nella macula, che è la parte centrale della retina responsabile della visione nitida e dettagliata.

 

Il foro maculare può causare una perdita significativa della visione centrale e può influire sulla capacità di svolgere attività quotidiane come leggere, guidare e riconoscere i volti.

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OCT che mostra un foro maculare

Nella chirurgia vitreoretinica, il foro maculare può essere trattato mediante una procedura chiamata vitrectomia.

Manovre aggiuntive vanno valutate di caso in caso, come ad esempio

  • Il peeling della membrana limitante interna (ILM)

  • Il peeling parziale della ILM con mantenimento di flap sul foro

  • Il trapianto autologo di ILM

  • Il trapianto autologo di retina

  • L’impianto di membrana amniotica

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OCT che mostra la macula prima e dopo intervento di vitrectomia, peeling della ILM, gas e posizione a faccia in giù per 3 giorni, ottenendo la chiusura del foro

Alla fine dell’intervento, l’occhio va riempito con una sostanza che si chiama tamponante e che può essere aria, gas o silicone.

Viene richiesto al Paziente di mantenere una posizione che permetta lo sguardo verso terra, verso il basso per fare in modo che la sostanza tamponante che galleggia più dell’acqua, vada verso il foro, favorendo la chiusura.

Il chirurgo deve spiegare prima dell’intervento che tecnica e che tamponante intende usare

 

La chirurgia del foro maculare può migliorare la visione centrale e ridurre i sintomi associati al foro.

 

I risultati possono variare a seconda del tipo e delle dimensioni del foro, nonché di altri fattori individuali.

 

Il 10% dei fori maculari NON si chiude con un intervento e richiede un RE-intervento.

 

È importante consultare un oftalmologo specializzato esclusivamente in chirurgia vitreoretinica per una valutazione e un piano di trattamento adeguati in caso di foro maculare.


EMOVITREO
 

emovitreo

È una condizione in cui si verifica un accumulo di sangue nel corpo vitreo dell'occhio.

 

Il corpo vitreo è una sostanza gelatinosa che riempie lo spazio tra la camera anteriore e tutto il polo posteriore dell'occhio.

 

Quando si verifica un'emorragia vitreale, il sangue si mescola con il corpo vitreo, compromettendo la visione e causando oscuramento o macchie nella vista.

 

Nella chirurgia vitreoretinica, l'emovitreo può essere trattato attraverso una procedura chirurgica chiamata vitrectomia.

 

Durante la vitrectomia, il chirurgo rimuove il corpo vitreo e sostituisce il gel vitreale con una soluzione salina, o con un gas, o con olio di silicone.

 

Questo processo consente di rimuovere il sangue e altre sostanze che possono ostacolare la visione e prevenire la guarigione.

 

La vitrectomia per l'emovitreo può essere eseguita in combinazione con altre procedure o trattamenti, a seconda della causa sottostante dell'emorragia.

 

Ad esempio, se l'emovitreo è causato da una lesione o da un distacco di retina, il chirurgo può anche operare la retina durante la vitrectomia.

 

Il recupero visivo dopo un'emorragia vitreale dipende da diversi fattori, come l'estensione dell'emorragia, la causa scatenante e lo stato generale della retina.

 

In alcuni casi, potrebbe essere necessario più di un intervento chirurgico per ripristinare completamente la visione.

 

Pertanto, è fondamentale consultare un oftalmologo specializzato esclusivamente in chirurgia vitreoretinica per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato in caso di emovitreo.


RETINOPATIA DIABETICA
 

retinopatia diabetica

È una complicanza oculare causata dal diabete mellito, una malattia cronica che influisce sui livelli di zucchero nel sangue.

 

La retinopatia diabetica si verifica quando alti livelli di zucchero nel sangue danneggiano i vasi sanguigni nella retina, lo strato di tessuto sensibile alla luce situato nella parte posteriore dell'occhio.

 

Ci sono due forme comuni di retinopatia diabetica:

 

1. Retinopatia diabetica non proliferativa: In questa fase iniziale, i vasi sanguigni nella retina possono sviluppare piccole anomalie, come microaneurismi (piccole sacche di fluido ematico), dilatazione dei vasi sanguigni o perdita di liquido nelle aree circostanti. Questi cambiamenti possono influire sulla normale funzione della retina e causare accumulo di sacche di liquido nella macula, chiamate EDEMA MACULARE, e più in specifico EDEMA MACULARE DIABETICO. L’edema maculare induce visione offuscata o distorta.

In questa fase può rendersi necessario il trattamento della retina tramite iniezioni intravitreali di farmaci della famiglia degli ANTIVEGF, o a base di cortisone o trattamento laser soprasoglia (fotocoagulazione) o sottosoglia (micropulsato).

 

2. Retinopatia diabetica proliferativa: In questa fase avanzata, i vasi sanguigni della retina diventano danneggiati in modo significativo e possono causare la formazione di nuovi vasi sanguigni anormali. Questi nuovi vasi sanguigni sono fragili e possono causare sanguinamento all'interno dell'occhio (emovitreo), formazione di cicatrici e trazioni sulla retina. Questa condizione può portare a un distacco di retina e a una perdita permanente della vista se non trattata in modo adeguato.

 

La chirurgia vitreoretinica può essere utilizzata per trattare la retinopatia diabetica proliferativa avanzata. La procedura può coinvolgere la rimozione del gel vitreale (vitrectomia), la rimozione dei vasi sanguigni anomali, la riparazione di eventuale distacco di retina e altre tecniche per ripristinare la normale funzione della retina.

 

La gestione della retinopatia diabetica coinvolge anche il controllo dei livelli di zucchero nel sangue, la gestione della pressione sanguigna e altre misure per la cura del diabete. È importante effettuare regolari controlli oculistici per una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo della retinopatia diabetica al fine di preservare la vista.


MACULOPATIA DEGENERATIVA SENILE o LEGATA ALL'ETÀ
 

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La maculopatia degenerativa senile o Legata all’età è la forma più frequente di maculopatia nei Paesi Occidentali e si manifesta dai 55 anni in poi. Ha una base genetica, ma come tutte le forme genetiche non si manifesta allo stesso modo nelle diverse generazioni.

Viene spesso abbreviata con DMS (degenerazione maculare senile) o all’inglese AMD (age-related macular degeneration).

 

L’AMD ha due grandi forme di espressione: essudativa (umida) o atrofica (secca).


MACULOPATIA UMIDA

Questo danneggiamento della macula porta a una progressiva perdita della visione centrale.

 

La chirurgia vitreoretinica può essere utilizzata per trattare la maculopatia senile umida in alcune situazioni.

 

Una delle opzioni chirurgiche è l'iniezione intravitreale di farmaci anti-VEGF (fattore di crescita dell'endotelio vascolare) per ridurre la crescita dei vasi sanguigni anomali (neovasi) e l'edema maculare associato.

 

Questi farmaci mirano a bloccare il fattore di crescita che stimola la formazione di nuovi vasi sanguigni anomali nella macula.

Questo danneggiamento della macula porta a una progressiva perdita della visione centrale.

 

Una delle opzioni di trattamento è l'iniezione intravitreale di farmaci anti-VEGF (fattore di crescita dell'endotelio vascolare) per ridurre la crescita dei vasi sanguigni anomali (neovasi) e l'edema maculare associato.

 

Questi farmaci mirano a bloccare il fattore di crescita che stimola la formazione di nuovi vasi sanguigni anomali nella macula e diminuiscono il flusso di sangue nella membrana neovascolare.

L'iniezione intravitreale di farmaci anti-VEGF è considerata il trattamento standard per la forma umida della degenerazione maculare legata all'età.

Nuovi farmaci vengono regolarmente studiati e resi disponibili per un effetto migliore e più duraturo.

L'iniezione intravitreale di farmaci anti-VEGF è considerata il trattamento standard per la forma umida della degenerazione maculare legata all'età.

 

Altri approcci terapeutici possono includere la fotocoagulazione laser o interventi chirurgici più invasivi come la chirurgia di rimozione del sangue sottoretinico.

 

È fondamentale consultare un oftalmologo specializzato nella gestione della maculopatia senile umida per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato in base alla gravità e alle caratteristiche specifiche del caso.

mde umida

La maculopatia senile umida, nota anche come degenerazione maculare senile essudativa o neovascolarizzazione coroideale, è una condizione oculare degenerativa che colpisce la macula, la parte centrale della retina responsabile della visione dettagliata e nitida.

 

È una forma della degenerazione maculare legata all'età (AMD).

 

Nella maculopatia senile essudativa, si verifica una crescita anomala di nuovi vasi sanguigni dalla coroide, uno strato di tessuto vascolare sotto retinico.

 

Questi nuovi vasi sanguigni tendono a perdere liquido o sanguinare, causando danni e cicatrici alla macula.

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Maculopatia essudativa. Emorragia sottoretinica
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Maculopatia essudativa prima (sinistra) e dopo (destra) trattamento con iniezioni intravitreali.

La chirurgia vitreoretinica non è trattamento standardizzato per la maculopatia umida. Ciononostante, in alcuni casi si può considerare l’intervento di TRAPIANTO DI COROIDE. Il trapianto di coroide implica la rimozione chirurgica della maculopatia, o meglio della membrana neovascolare che causa la maculopatia, e la sostituzione della membrana neovascolare con coroide sana, prelevata dalla parte periferica della coroide.

Il trapianto di coroide è una chirurgia estremamente complessa che viene eseguita in pochissimi centri al mondo.

Presenta rischi e benefici che verranno spiegati a parte, in una sezione dedicata.

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Maculopatia essudativa prima (sinistra) e dopo (destra) trattamento con iniezioni intravitreali.
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Paziente con sanguinamento sottomaculare bilaterale. Visus limitato a conta delle dita in entrambi gli occhi
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La stessa Paziente, dopo intervento di trapianto di coroide bilaterale. Visus in occhio destro 2\10 e in occhio sinistro di 6\10


MACULOPATIA SECCA
 

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Drusen maculari

La maculopatia senile secca, nota anche come degenerazione maculare senile secca o atrofica, è una forma di degenerazione maculare legata all'età (AMD).

 

È la forma più comune della degenerazione maculare e colpisce principalmente le persone dai 55 anni in poi.

 

Nella maculopatia senile secca, si verifica una progressiva perdita di cellule con assottigliamento e deterioramento della macula, la parte centrale della retina responsabile della visione dettagliata.

Nella maculopatia senile secca, si verifica una progressiva perdita di cellule con assottigliamento e deterioramento della macula, la parte centrale della retina responsabile della visione dettagliata.

 

Le prime manifestazioni sono la formazione di depositi di materiale di scarto che non viene eliminato, chiamate drusen nella macula.

Con il tempo, la presenza di drusen e il danneggiamento della macula possono causare una progressiva perdita della visione centrale o ad una visione offuscata o distorta.

 

A differenza della forma umida della degenerazione maculare, nella maculopatia senile secca non si verifica la crescita di nuovi vasi sanguigni anomali (neovasi).

 

Attualmente, non esiste una cura definitiva per la maculopatia senile secca.

 

La chirurgia vitreoretinica non è generalmente utilizzata come trattamento per questa condizione, anche se sono in studio alcune tecniche, come impianto di retina artificiale e di membrana amniotica.

 

Alcuni approcci di trattamento più comuni possono includere l'assunzione di integratori vitaminici specifici (come la vitamina C, la vitamina E, il beta-carotene, lo zinco e il rame) con l’intento di rallentare la progressione della malattia.

La diagnosi precoce e la gestione appropriata possono contribuire a preservare la visione residua e ad affrontare le sfide legate a questa condizione.

Sono di prossima disponibilità nuovi farmaci studiati per bloccare la progressione della malattia.

 

Le immagini mostrano l’assenza di tessuto in macula evidenziato dalla immagine nera in autofluorescenza e dallo strato sottile di macula in OCT

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DISTACCO DI COROIDE
 

distacco di coroide

È una condizione in cui lo strato di tessuto vascolare, chiamato coroide, si separa dalla retina, che è lo strato di tessuto sensibile alla luce situato nella parte posteriore dell'occhio.

 

Il distacco di coroide può verificarsi in modo spontaneo a causa di condizioni o patologie oculari sottostanti, come la miopia grave, la degenerazione maculare, la malattia di Harada (pan uveite) o l'ipotonia oculare (bassa pressione intra oculare).

 

Il distacco di coroide può portare a sintomi come diminuzione della visione, visione distorta, presenza di macchie o ombre nella vista, e può essere associato a un aumento della pressione oculare.

 

La gestione del distacco di coroide può richiedere un intervento chirurgico per riposizionare la coroide e ripristinare la normale anatomia dell'occhio.

 

Questo intervento può coinvolgere la vitrectomia, l'utilizzo di gas, di olio di silicone per tamponare l'occhio, l'uso di laser per sigillare le lesioni, o altre tecniche a seconda della gravità e delle caratteristiche specifiche del caso.

 

È importante consultare un oftalmologo specializzato esclusivamente in chirurgia vitreoretinica per una diagnosi accurata e un piano di trattamento appropriato in caso di distacco di coroide.


CORPI MOBILI VITREALI - OPACITÀ VITREALI - FLOATERS
 

floaters

I corpi mobili vitreali, noti anche come miodesopsie o floaters (dette anche volgarmente mosche volanti o ragnatele), sono addensamenti di corpo vitreo che fluttuano nell'occhio.

 

Il corpo vitreo è una sostanza gelatinosa e trasparente che riempie lo spazio tra il cristallino e la retina. Questo spazio si chiama “camera vitrea”.

 

I corpi mobili vitreali possono assumere diverse forme, come punti neri o grigiastri, filamenti o reticoli.

 

Diventano più evidenti quando si guarda una superficie chiara o luminosa, come un cielo azzurro o una pagina bianca.

 

Sono più comuni negli adulti dai 50 anni in poi, ma possono verificarsi a qualsiasi età.

 

Se i corpi mobili vitreali causano un'interferenza significativa con la visione o sintomi come visione offuscata, o disturbata, si può considerare un intervento chirurgico chiamato vitrectomia.

 

Durante la vitrectomia, il chirurgo rimuove il corpo vitreo e lo sostituisce con una soluzione salina, o aria o gas.

 

Questo tipo di procedura elimina la presenza dei corpi mobili vitreali e migliora la qualità della visione.

 

La decisione di sottoporsi a una vitrectomia per i corpi mobili vitreali deve essere presa in base alla gravità e persistenza dei sintomi, bilanciando rispetto ai potenziali rischi dell'intervento.

 

Altre procedure come l’assunzione di integratori o la vitreolisi con Yag laser sono meno efficaci. Il laser non è meno pericolosi della vitrectomia a mio parere, potendo indurre lesioni del cristallino o della retina.

 

È importante consultare un oftalmologo specializzato esclusivamente in chirurga vitreoretinica per una valutazione accurata e una consulenza appropriata in caso di disturbo causato dai corpi mobili vitreali.

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